La
Corrida è uno spettacolo riprovevOLE', l'atmosfera che si crea è abominevOLE', nel comportamento della folla non c'è nulla di lodevOLE', l'aria che si respire non è amichevOLE', non c'è proprio nulla di rimarchevOLE', non ci sono scuse, ognuno agisce in modo consapevOLE'.
La corrida è disdicevOLE', deprorevOLE', stomachevOLE', vomitevOLE'.
La corrida è disdicevOLE', deprorevOLE', stomachevOLE', vomitevOLE'.
La
Corrida, probabilmente, resta uno degli ultimi esempi di tauromachia ancora
oggi esistenti al mondo.
Lo
spettacolo in sé, è una gara ad armi completamente impari, in cui sono presenti
diversi toreri (di cui uno principale,
il matador), e un toro nell’arena.
La
gara è suddivisa in tre parti.
Nella prima il toro, appena entrato, spaesato e
con aria indifferente, si guarda intorno, apparentemente senza un senso, all’interno
dell’arena. Entrano così in scena i matador, che si scaldano e “deliziano” il
pubblico con alcuni movimenti che ingannano il toro.
Dopo
qualche minuto di prese in giro al toro e conseguenti boati del pubblico, i
protagonisti diventano i picadores, che avanzano prepotentemente verso di lui, colpendolo
e cercando di rovesciarlo. Il povero malcapitato, non si accorge di ciò che
succede. A questo punto i picadores, conficcano più volte la picca nel dorso
della bestia. Il toro comincia ad accusare i colpi e resta
leggermente tramortito.
In
seguito, ha inizio la seconda fase, quella delle banderillas, nella quale i
toreri “gregari” provocano le cariche del toro. Dopo qualche minuto di
“spettacolo”, in cui tutti si esaltano, il torero principale infilza l’animale
con tre paia di banderillas.
Tuttavia,
non producono ferite gravi per l’animale, la loro funzione,
infatti, è quella di rivitalizzare il toro dopo l’impegnativa prova alla picca.
Nell’ultima
parte del combattimento, le cariche del toro, sempre più stanco, si fanno brevi
e meno decise. I picadores hanno il compito di mettere il toro in
condizioni di inferiorità, costringendolo a tenere la testa abbassata affinchè il
torero possa conficcare la spada e raggiungere il cuore.
Ma vale la pena di promuovere e incentivare questo “spettacolo”?
L’aspetto che nel complesso, personalmente, mi ha più deluso della corrida,
oltre alla violenza sul toro, credo sia la totale partecipazione del pubblico
che assiste e nel senso di “abitudine” che purtroppo si ingenera dopo la
visione del toro ferito.
Tuttavia,
a scapito delle critiche, molte persone ritengono la corrida
giusta e comprensibile.
La
corrida evoca figure mitiche ed è stato spunto di creazioni culturali
universali, sia dal punto di vista artistico sia letterario. Per questo non si
può deciderne la cancellazione senza una riflessione approfondita.
Soprattutto,
la corrida pone la questione del filo sottile tra la "CONDANNA E IL DIVIETO”
Io
sono il toro. Non mi mancano le parOLE’,
c’è chi mi crede irriguardevOLE’, ma è solamente l'indOLE’, perchè di natura sono ragionevOLE’. Alla comunità faccio un servizio senza essere servizievOLE'.
Il torero invece è autorevOLE’, si comporta come un onorevOLE’,
vuole imporre le sue regOLE’, e se non ubbidisci ti prende a sventOLE'.
Certe volte la vita è riprovevOLE. Ed io che la volevo incantevOLE…..OLE' - OLE'!!!
AMO GLI ANIMALI MA ODIO LE BESTIE! (Paz)
COME SEMPRE LA RAGIONE STA NEL MEZZO!!!
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