Ho capito che chi scrive, si trova di fronte ad un problema
paradossale, e cioè non deve “dire” di che si tratta: deve farlo vedere!
C’erano
quasi tutti. Ma l'esperienza mi dice che quando la sala è piena lo spettacolo
non è un gran che. Almeno la prima parte è stata noiosetta. Burocrazia
pura.
Si
è approvato il verbale della seduta precedente, si è scelto il fotografo della
scuola per l'anno in corso.
Approvato
il verbale all'unanimità. Sul fotografo non mi sono espresso, non ho
riscontrato differenze di qualità nelle due proposte: ho preferito astenermi,
lasciando al resto del gruppo la scelta.
In
un post precedente, in riferimento alla convocazione del consiglio, accenno a
Mapplethorpe, artista fotografo da me amato (come a dire: se c'è qualcuno che
fa foto come lui, io lo voto).
Ma
credo che questa cosa sia stata interpretata come .... insinuazione a qualcosa? A cosa non lo so, perché il seguito è
stato delirante. C'è stato un vociare
e accavallarsi di voci, domande fatte che pretendevano risposte e chiarimenti.
Accuse di calunnie, di parole subdole, con cui si cerca di insinuare in
qualcuno un sospetto.
Dicevo "Mi aspetto il meglio ma sono pronto al peggio". Ha vari significati, a pensare male.
Il senso, però, è assai più banale. Mi aspetto il meglio dal consiglio. Prima parte.
Sono preparato al peggio era riferito a eventuali critiche ad un accento sbagliato, su cui avevo ritenuto opportuno puntualizzare. Svelato l'enigma!
Dicevo "Mi aspetto il meglio ma sono pronto al peggio". Ha vari significati, a pensare male.
Il senso, però, è assai più banale. Mi aspetto il meglio dal consiglio. Prima parte.
Sono preparato al peggio era riferito a eventuali critiche ad un accento sbagliato, su cui avevo ritenuto opportuno puntualizzare. Svelato l'enigma!
Ho
cercato di spiegare ma non me lo hanno permesso. Toni di voce alterati, risate
e sarcasmo hanno preso il sopravvento. All'ennesimo tentativo di chiarimenti
erano tutti stanchi e non hanno voluto
parlare con me!!! Eppure volevano risposte!!!
INSOMMA
SONO STATO MESSO ALL’INDICE.
“Sono
solo uno che urta i sentimenti” ed ora mi
tocca chinarmi per raccoglierli.
Ho visto un gruppo correre per non
perdere l’autobus. Sarebbe stato molto più facile lasciarsi la mano per un
attimo, ma volevano perderlo insieme.
Quindi mi rivolgo a tutti.
A
pensarci bene alla lettura del verbale, dalla voce del lettore (colui che ha letto)
era trapelata una certa emotività. Al sospetto che il motivo di tanta
sensibilità fosse stata una mia richiesta di chiarimenti, mai avrei chiesto, nemmeno a voce.
L'ultima cosa che voglio è ferire le
persone (il lettore in questione tra l'altro mi ricorda sia nell'aspetto che
nella gentilezza una persona a me cara e che tanto ha significato e significa ancora).
Ma questa è una storia diversa.
Sono
ancora frastornato: la situazione creatasi era surreale e impossibile, ma è
accaduta veramente.
Hanno
letto tra le righe e non le righe!
Invece di leggere le parole scritte in nero, hanno letto il bianco tra le
parole.
Mi viene voglia di postare una pagina
bianca, per scatenare la fantasia più sfrenata!
Dico
sul serio. Come Leonardo da Vinci vorrei poter analizzare il vostro cervello,
cosi da poter vedere cosa si accende quando leggete!”
Mi
hanno sempre insegnato che chi fa domande non fa mai errore. Smentito in malo modo. Me lo aspettavo?
No.
NO.
Bastava rispondere no alla domanda fatta, come al referendum. Invece si è
preferito l'accavallarsi di voci e i toni alti.
Parafraso
Guccini nell'avvelenata (si perché ad essere avvelenato sono io): "Ma s'io
avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni,
credete che per ..... questa gloria da stronzi (riferito a me, chiarisco,
non si sa mai) avrei scritto su di un blog?. Va beh, lo ammetto che mi son
sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia, giovane e
ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,.... dubbi
di qualunquismo, son quello che mi resta...Voi critici, voi personaggi austeri,
militanti severi, chiedo scusa a vossìa, .... io canto quando posso, come
posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi: vendere o no non passa fra
i miei rischi, non leggete i miei scritti e sputatemi addosso... Secondo
voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a (rac)caontare,
godo molto di più nell' ubriacarmi ... se son d' umore nero allora scrivo
frugando dentro alle nostre miserie: di solito ho da far cose più serie,
costruire su macerie o mantenermi vivo... Ma s' io avessi previsto tutto
questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso?, mi piace far
canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso e quindi tiro
avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho tante cose ancora
da raccontare per chi vuole ascoltare e al diavolo tutto il resto!
Grandioso Guccini, ti adoro. (Ti devo i diritti d'autore? NO. Non esistono i diritti d'autore, sistono solo i doveri).
Mi
è stato detto ”Parli e canti tu, dalla tua realtà virtuale”!
La realtà da me vissuta è una realtà
virtùale eccome; vi dirò di più, che ho la netta sensazione che tutto il
lavoro fatto si dissolva in bolle di sapone.
E' da poco che scrivo su uno stupido
cumulo di fogli virtùali rilegato da una copertina sigillata sotto un nome
con l'accento sbagliato. Ecco, vedi? Ti conosco da poco e già ti ho dato dello
stupido (parlo del mio blog, per essere chiari). Non dovrei giudicarti perché
so cosa vuol dire, per anni ho avuto l'indice puntato contro da un poster
dello Zio Sam.
Un
polverone si è alzato su di una metafora che ho usato in un altro post, in cui
con ironia rispondevo ad un genitore che chiedeva in merito al Consiglio.
Dicevo:
"Subito dopo però ho cominciato a pensare alla mia posizione. Mi sono
sentito, e mi sento ancora, in bilico come una goccia di aceto balsamico
sull'orlo della bottiglia (insomma sto nel
consiglio ma anche tra la gente, come a dire
tra due fuochi). Non mi resta che rassegnarmi a porre
l'altra guancia, eppure lavoro sodo, ma nessuno mi da la mancia; come Lorenzo
dè Medici sarei l'ago della bilancia, ma vengo percepito come un peso e
tutto ciò che ottengo viene pure frainteso. Vengo vilipeso e mi chiedo
se questa è vita: sto in mezzo come una
espressione colorita (pensavo di avere problemi
solo fuori, ma ho capito che li ho anche dentro il consiglio).
Continuo: “Improvvisamente ho un
intuizione e capisco tutto, ma non so che farmene”. Mi viene un forte senso
del dovrei...ma non posso”. Riferimento
al tormentone estivo.
(capisco che dovrei
chiedere la riunione del consiglio ma non posso farlo).
Riporto dal post incriminato: “Ma
certo gli scacchi. Metafora azzeccatissima: do delle spiegazioni in merito”.
"Per capire la differenza tra un
consigliere qualsiasi e il consigliere presidente del consiglio, basta pensare
agli scacchi. Immaginate che ogni consigliere sia un pedone che può muoversi
solo di una casella; la regina invece fa quel che vuole. E infatti il consiglio è convocato dal presidente ogni qualvolta lo
ritenga opportuno durante l'anno scolastico.
Il presidente è quello del consiglio.
Nella frase precedente è omesso, perchè mi sembrava chiaro. Si è parlato di
regina (pezzo degli scacchi che ha più mosse
rispetto ai pedoni), che può muoversi come vuole. Non vedo l'offesa. O forse regina è
offensivo?
Secondo il Sabatini Coletti (è un dizionario) è il pezzo più potente del gioco degli scacchi; carta da gioco che raffigura una regina, detta anche donna
Chiedo in giro. Magari da queste parti si, è un offesa: io ho altre origini, sono nato in una altra periferia.
REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO - CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO
Art. 2 Il Consiglio è
convocato dal Presidente ogni qualvolta lo ritenga opportuno durante l’anno
scolastico.
Hanno letto, anche qui, tra le righe e non le righe! Invece di leggere le parole scritte
in nero, hanno letto il bianco tra le parole.
Ultimo,
per quel che ricordo, il riferimento al post inerente il primo consiglio.
Ancora la metafora degli scacchi (coi quali non so neanche giocare, ad essere
sincero!).
"
Si perché i pezzi sulla scacchiera erano già posizionati: c’era posto solo per
le pedine. Che sia chiaro, tutto si è svolto in maniera impeccabile e limpida,
sotto lo sguardo attento di tutti” (La
precisazione serviva a fugare eventuali dubbi di irregolarità - per chi avrebbe
letto, ma non era presente. Insomma mi era venuto il dubbio che la frase potesse essere male interpretata). Il copione però era già scritto: chi
pensava di essere a teatro, ha presto capito di trovarsi in un vecchio cinema
di periferia. Il film è stato girato molto prima e bene, facendo attenzione
alla sola forma!
Su queste affermazione in grassetto il
bianco delle righe è stato davvero abbagliante, più che nel Moby Dick di Herman
Melville.
(Ci si aspettava un
confronto, delle presentazioni, visto che per molti era la prima volta in un
consiglio. Si poteva dire che era preferibile dare alcune cariche a chi aveva
esperienza in merito, che lo scopo era di fare e dare il meglio alla scuola, e
che l'esperienza era una componente fondamentale).
Nelle
votazioni per decidere il presidente e il vice presidente i voti sono
stati in numero di dodici, per entrambi gli eletti. (dal n° 12 anche il
riferimento ai 12 Apostoli - guarda caso, rinfacciato pure questo). Il fatto che mancassero 2 persone e che eravamo in 17 a cosa vi fa pensare?
(Non so la vostra religione, non conosco il vostro credo, ma che
il riferimento agli Apostoli sia offensivo, quando nello stesso pezzo ci si
autoetichettava come Apostati, mi fa pensare che devo riempire tutti i vuoti e
non lasciare più spazi bianchi). Scritte nere su fondo
nero? Ma vuoi vedere che chiamare la scuola
col nome Karol Wojtyla sia allusivo di qualcosa che ha a che fare
con......altro. Devo indagare in merito? La K per iniziale, lettere
sospette come la J e la Y. C'è qualcosa sotto. (Sarcasmo)
Continuavo: "Non c’è spazio per
l’improvvisazione. C’è bisogno dell’esperienza.
Il miglior consiglio lo dà l’esperienza;
peccato che arrivi sempre troppo tardi".
(Il riferimento è alla scelta fatta dal consiglio. Insomma sono
stati eletti i genitori con esperienza, ossia che avevano già ESPERIENZA in
merito al consiglio di istituto. Anche per chi cerca lavoro valgono le stesse logiche: si predilige l'esperienza).
Les jeux sont faits, messieurs. (Usare una frase in francese mi era
sembrato un tocco di classe, avendo studiato inglese. Può essere tradotto cosi:
sono dispiaciuto, mi sarebbe piaciuto fare il presidente del consiglio, ma
ormai i numeri sono stati tirati e non è uscito il mio, la decisione è stata
presa, indietro non si torna. Mi ero candidato e ho perso).
Ciò che si può affermare senza prove,
può essere respinto senza prove.
Il riferimento era
chiaro (o almeno era ed è a me chiaro): si è deciso di votare persone con
le quali si era lavorato in precedenza, e non puntare su chi non si conosceva.
Sicuro di una decisione preventivata? No. Semplice ipotesi (il primo senza
prove) a cui si poteva respingere (senza prove, senza argomentare cioè. O
ammettere. Non c’era niente di male).
Tra
le altre cose qualcuno faceva riferimento all'uva a cui non si era
potuti arrivare. Quindi il senso del
tutto era stato compreso. Perché poi andarsene per la tangente? Chi è prevenuto verso chi?
Non
è cambiato niente quindi? Si qualcosa è cambiato. Sono stato trattato come il domenicano (per chi conosce bene la Storia, non chiedermi come mi chiamo): messo al fuoco ma non come una macchina fotografica.
A
palate. A
palate. A
palate. A palate restano
i problemi. A palate restano le risposte non date. A palate restano le rassicurazioni non avute. Forse è meglio affidarsi agli astrologi, invece di sperare che
qualcuno estraneo (estraneo alla scuola, preciso. Il riferimento è all’ASL, al Comune, alla Regione) si interessi ai problemi
altrui come un andrologo! Volevo sapere del referto sul panino sequestrato ad esempio. Non è stato possibile!
Altri post ironizzavano sulla commissione mensa, sull'ASL, sulla difficoltà di comunicare tra i genitori e l'ironia era alla base di tutti gli scritti. Non vi è venuto nessun dubbio. Forse no, perchè se ben ricordo qualcuno non legge affatto quel che scrivo, ma solo il bianco tra le parole.
Altri post ironizzavano sulla commissione mensa, sull'ASL, sulla difficoltà di comunicare tra i genitori e l'ironia era alla base di tutti gli scritti. Non vi è venuto nessun dubbio. Forse no, perchè se ben ricordo qualcuno non legge affatto quel che scrivo, ma solo il bianco tra le parole.
Prima di salutarvi, però, vorrei tanto rassicurarvi e lasciarvi un
messaggio positivo.
Alla fine siamo usciti dalla sala
(stanza, non vorrei si pensasse al cinema. Dire vecchio cinema di periferia* è stato considerato volgare. Mah)
ridendo dentro. Tutti.
Chi per la diversità di pensieri e
chi per l’uniformità dei pensieri.
*per la cronaca sono gli unici cinema che frequento/avo: non amo i multisala e
si possono scambiare quattro chiacchiere coi gestori, che il cinema lo amano davvero e sanno raccontare storie stupende.
Che dire. E’ davvero cosa triste, essere divertenti!
Che dire. E’ davvero cosa triste, essere divertenti!
Parte del consiglio mi ha
messo all'indice, che male c'è. Nessuno. E allora perchè ho l'amara sensazione che abbiano sbagliato dito?
Se unite i
disappunti esce fuori un disdegno.
In alto a destra è possibile visualizzare il mio profilo completo. Chiarirà alcuni dubbi
In alto a destra è possibile visualizzare il mio profilo completo. Chiarirà alcuni dubbi
Nessun commento:
Posta un commento