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giovedì 19 gennaio 2017

Consiglio 2.0 – Messo/i all'indice




Ho capito che chi scrive, si trova di fronte ad un problema paradossale, e cioè non deve “dire” di che si tratta: deve farlo vedere!
C’erano quasi tutti. Ma l'esperienza mi dice che quando la sala è piena lo spettacolo non è un gran che. Almeno la prima parte è stata noiosetta. Burocrazia pura. 
Si è approvato il verbale della seduta precedente, si è scelto il fotografo della scuola per l'anno in corso. 
Approvato il verbale all'unanimità. Sul fotografo non mi sono espresso, non ho riscontrato differenze di qualità nelle due proposte: ho preferito astenermi, lasciando al resto del gruppo la scelta.
In un post precedente, in riferimento alla convocazione del consiglio, accenno a Mapplethorpe, artista fotografo da me amato (come a dire: se c'è qualcuno che fa foto come lui, io lo voto).  
Ma credo che questa cosa sia stata interpretata come .... insinuazione a qualcosa? A cosa non lo so, perché il seguito è stato delirante. C'è stato un vociare e accavallarsi di voci, domande fatte che pretendevano risposte e chiarimenti. Accuse di calunnie, di parole subdole, con cui si cerca di insinuare in qualcuno un sospetto.
Dicevo "Mi aspetto il meglio ma sono pronto al peggio". Ha vari significati, a pensare male.
Il senso, però, è assai più banale. Mi aspetto il meglio dal consiglio. Prima parte.
Sono preparato al peggio era riferito a eventuali critiche ad un accento sbagliato, su cui avevo ritenuto opportuno puntualizzare. Svelato l'enigma!   
Ho cercato di spiegare ma non me lo hanno permesso. Toni di voce alterati, risate e sarcasmo hanno preso il sopravvento. All'ennesimo tentativo di chiarimenti erano tutti stanchi e non hanno voluto parlare con me!!! Eppure volevano risposte!!!
INSOMMA SONO STATO MESSO ALL’INDICE.
“Sono solo uno che urta i sentimenti ed ora mi tocca chinarmi  per raccoglierli.
Ho visto un gruppo correre per non perdere l’autobus. Sarebbe stato molto più facile lasciarsi la mano per un attimo, ma volevano perderlo insieme.
Quindi mi rivolgo a tutti.
A pensarci bene alla lettura del verbale, dalla voce del lettore (colui che ha letto) era trapelata una certa emotività. Al sospetto che il motivo di tanta sensibilità fosse stata una mia richiesta di chiarimenti, mai avrei chiesto, nemmeno a voce.
L'ultima cosa che voglio è ferire le persone (il lettore in questione tra l'altro mi ricorda sia nell'aspetto che nella gentilezza una persona a me cara e che tanto ha significato e significa ancora).  Ma questa è una storia diversa.    
Sono ancora frastornato: la situazione creatasi era surreale e impossibile, ma è accaduta veramente. 
Hanno letto tra le righe e non le righe! Invece di leggere le parole scritte in nero, hanno letto il bianco tra le parole.  
Mi viene voglia di postare una pagina bianca, per scatenare la fantasia più sfrenata!
Dico sul serio. Come Leonardo da Vinci vorrei poter analizzare il vostro cervello, cosi da poter vedere cosa si accende quando leggete!” 
Mi hanno sempre insegnato che chi fa domande non fa mai errore. Smentito in malo modo. Me lo aspettavo? No.
NO. Bastava rispondere no alla domanda fatta, come al referendum. Invece si è preferito l'accavallarsi di voci e i toni alti. 
Parafraso Guccini nell'avvelenata (si perché ad essere avvelenato sono io): "Ma s'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni, credete che per .....  questa gloria da stronzi (riferito a me, chiarisco, non si sa mai) avrei scritto su di un blog?. Va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia, giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,.... dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta...Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa, .... io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi: vendere o no non passa fra i miei rischi, non leggete i miei scritti e sputatemi addosso... Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a (rac)caontare, godo molto di più nell' ubriacarmi ... se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie: di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo... Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso?,  mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e al diavolo tutto il resto!
Grandioso Guccini, ti adoro. (Ti devo i diritti d'autore? NO. Non esistono i diritti d'autore, sistono solo i doveri).
Mi è stato detto ”Parli e canti tu, dalla tua realtà virtuale”!
La realtà da me vissuta è una realtà virtùale eccome; vi dirò di più, che  ho la netta sensazione che tutto il lavoro fatto si dissolva in bolle di sapone.
E' da poco che scrivo su uno stupido cumulo di fogli virtùali rilegato da una copertina sigillata sotto un nome con l'accento sbagliato. Ecco, vedi? Ti conosco da poco e già ti ho dato dello stupido (parlo del mio blog, per essere chiari). Non dovrei giudicarti perché so cosa vuol dire, per anni ho avuto l'indice puntato contro da un poster dello Zio Sam. 
Un polverone si è alzato su di una metafora che ho usato in un altro post, in cui con ironia rispondevo ad un genitore che chiedeva in merito al Consiglio.
Dicevo: "Subito dopo però ho cominciato a pensare alla mia posizione. Mi sono sentito, e mi sento ancora, in bilico come una goccia di aceto balsamico sull'orlo della bottiglia (insomma sto nel consiglio ma anche tra la gente, come a dire tra due fuochi).  Non mi resta che rassegnarmi a porre l'altra guancia, eppure lavoro sodo, ma nessuno mi da la mancia; come Lorenzo dè Medici sarei l'ago della bilancia, ma vengo percepito come un peso e tutto ciò che ottengo viene pure frainteso. Vengo vilipeso e mi chiedo se questa è vita: sto in mezzo come una espressione colorita (pensavo di avere problemi solo fuori, ma ho capito che li ho anche dentro il consiglio). 
Continuo: “Improvvisamente ho un intuizione e capisco tutto, ma non so che farmene”. Mi viene un forte senso del dovrei...ma non posso”. Riferimento al tormentone estivo. 
(capisco che dovrei chiedere la riunione del consiglio ma non posso farlo).
Riporto dal post incriminato: “Ma certo gli scacchi. Metafora azzeccatissima: do delle spiegazioni in merito”.
"Per capire la differenza tra un consigliere qualsiasi e il consigliere presidente del consiglio, basta pensare agli scacchi. Immaginate che ogni consigliere sia un pedone che può muoversi solo di una casella; la regina invece fa quel che vuole. E infatti il consiglio è convocato dal presidente ogni qualvolta lo ritenga opportuno durante l'anno scolastico.
Il presidente è quello del consiglio. Nella frase precedente è omesso, perchè mi sembrava chiaro. Si è parlato di regina (pezzo degli scacchi che ha più mosse rispetto ai pedoni), che può muoversi come vuole. Non vedo l'offesa. O forse regina è offensivo?
Secondo il Sabatini Coletti (è un dizionario) è il pezzo più potente del gioco degli scacchi; carta da gioco che raffigura una regina, detta anche donna
Chiedo in giro. Magari da queste parti si, è un offesa: io ho altre origini, sono nato in una altra periferia. 
REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO - CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO
Art. 2 Il Consiglio è convocato dal Presidente ogni qualvolta lo ritenga opportuno durante l’anno scolastico.
 Hanno letto, anche qui, tra le righe e non le righe! Invece di leggere le parole scritte in nero, hanno letto il bianco tra le parole.
Ultimo, per quel che ricordo, il riferimento al post inerente il primo consiglio. Ancora la metafora degli scacchi (coi quali non so neanche giocare, ad essere sincero!).
" Si perché i pezzi sulla scacchiera erano già posizionati: c’era posto solo per le pedine. Che sia chiaro, tutto si è svolto in maniera impeccabile e limpida, sotto lo sguardo attento di tutti” (La precisazione serviva a fugare eventuali dubbi di irregolarità - per chi avrebbe letto, ma non era presente. Insomma mi era venuto il dubbio che la frase potesse essere male interpretata). Il copione però era già scritto: chi pensava di essere a teatro, ha presto capito di trovarsi in un vecchio cinema di periferia. Il film è stato girato molto prima e bene, facendo attenzione alla sola forma!
Su queste affermazione in grassetto il bianco delle righe è stato davvero abbagliante, più che nel Moby Dick di Herman Melville.
(Ci si aspettava un confronto, delle presentazioni, visto che per molti era la prima volta in un consiglio. Si poteva dire che era preferibile dare alcune cariche a chi aveva esperienza in merito, che lo scopo era di fare e dare il meglio alla scuola, e che l'esperienza era una componente fondamentale).
Nelle votazioni  per decidere il presidente e il vice presidente i voti sono stati in numero di dodici, per entrambi gli eletti. (dal n° 12 anche il riferimento ai 12 Apostoli - guarda caso, rinfacciato pure questo). Il fatto che mancassero 2 persone e che eravamo in 17 a cosa vi fa pensare?
(Non so la vostra religione, non conosco il vostro credo, ma che il riferimento agli Apostoli sia offensivo, quando nello stesso pezzo ci si autoetichettava come Apostati, mi fa pensare che devo riempire tutti i vuoti e non lasciare più spazi bianchi).  Scritte nere su fondo nero? Ma vuoi vedere che chiamare la scuola col nome Karol Wojtyla sia allusivo di qualcosa che ha a che fare con......altro. Devo indagare in merito? La K per iniziale, lettere sospette come la J e la Y. C'è qualcosa sotto. (Sarcasmo)
Continuavo: "Non c’è spazio per l’improvvisazione. C’è bisogno dell’esperienza. 
Il miglior consiglio lo dà l’esperienza; peccato che arrivi sempre troppo tardi".
(Il riferimento è alla scelta fatta dal consiglio. Insomma sono stati eletti i genitori con esperienza, ossia che avevano già ESPERIENZA in merito al consiglio di istituto. Anche per chi cerca lavoro valgono le stesse logiche: si predilige l'esperienza). 
Les jeux sont faits, messieurs. (Usare una frase in francese mi era sembrato un tocco di classe, avendo studiato inglese. Può essere tradotto cosi: sono dispiaciuto, mi sarebbe piaciuto fare il presidente del consiglio, ma ormai i numeri sono stati tirati e non è uscito il mio, la decisione è stata presa, indietro non si torna. Mi ero candidato e ho perso).
Ciò che si può affermare senza prove, può essere respinto senza prove.
Il riferimento era chiaro (o almeno era ed è a me chiaro): si è deciso di votare persone con le quali si era lavorato in precedenza, e non puntare su chi non si conosceva. Sicuro di una decisione preventivata? No. Semplice ipotesi (il primo senza prove) a cui si poteva respingere (senza prove, senza argomentare cioè. O ammettere. Non c’era niente di male).
Tra le altre cose qualcuno faceva riferimento all'uva a cui non si era potuti arrivare. Quindi il senso del tutto era stato compreso. Perché poi andarsene per la tangente? Chi è prevenuto verso chi? 
Non è cambiato niente quindi? Si qualcosa è cambiato. Sono stato trattato come il domenicano (per chi conosce bene la Storia, non chiedermi come mi chiamo): messo al fuoco ma non come una macchina fotografica.
A palate. A palate. A palate. A palate restano i problemi. A palate restano le risposte non date. A palate restano le rassicurazioni non avute.  Forse è meglio affidarsi agli astrologi, invece di sperare che qualcuno estraneo (estraneo alla scuola, preciso. Il riferimento è all’ASL, al Comune, alla Regione) si interessi ai problemi altrui come un andrologo! Volevo sapere del referto sul panino sequestrato ad esempio. Non è stato possibile!
Altri post ironizzavano sulla commissione mensa, sull'ASL, sulla difficoltà di comunicare tra i genitori e l'ironia era alla base di tutti gli scritti. Non vi è venuto nessun dubbio. Forse no, perchè se ben ricordo qualcuno non legge affatto quel che scrivo, ma solo il bianco tra le parole.
Prima di salutarvi, però, vorrei tanto rassicurarvi e lasciarvi un messaggio positivo.
Alla fine siamo usciti dalla sala (stanza, non vorrei si pensasse al cinema. Dire vecchio cinema di periferia* è stato considerato volgare. Mah) ridendo dentro. Tutti.
Chi per la diversità di pensieri e chi per l’uniformità dei pensieri.
*per la cronaca sono gli unici cinema che frequento/avo: non amo i multisala e si possono scambiare quattro chiacchiere coi gestori, che il cinema lo amano davvero e sanno raccontare storie stupende.  
Che dire. E’ davvero cosa triste, essere divertenti!  
Parte del consiglio mi ha messo all'indice,  che male c'è. Nessuno. E allora    perchè ho l'amara sensazione che abbiano sbagliato dito?

 Se unite i disappunti esce fuori un disdegno.

In alto a destra è possibile visualizzare il mio profilo completo. Chiarirà alcuni dubbi

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