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lunedì 21 novembre 2016

Riforma costituzionale: cri(P)tica!




Qual è l’opera d’arte più alta per valore e bellezza prodotta in Italia? Non è ne la Cappella Sistina di Michelangelo, ne la Gioconda dipinta da Leonardo. È una documento, ma non uno qualsiasi. È la Costituzione della Repubblica Italiana. Un'opera d'arte ha valore di civiltà. E cos'è la Costituzione se non la più alta testimonianza del livello di civiltà raggiunto dal popolo italiano? La Costituzione è l’opera somma degli Italiani. Come ogni capolavoro è frutto del sacrificio. È scritta con un inchiostro unico: il sangue di uomini che in nome della libertà hanno scelto di combattere per dare al paese la sovranità popolare. 
Qual è la funzione della Costituzione? Di favorire la crescita dell’uomo, attraverso la parità sociale ed eliminando gli ostacoli alla libertà e all'uguaglianza. 
La Costituzione è la carta giusta su cui puntare per diventare cittadini liberi e responsabili. Mai come ora, però, la Costituzione è minacciata da chi vuole riformarla, anzi riscriverla (c’è chi la cancellerebbe). 
Si legge «La Costituzione è vecchia e va cambiata» o «due Camere sono troppe» oppure, «Il Senato è inutile». Chi non è d’accordo è un «conservatore».  E allora,

affermo con chiarezza la mia volontà di conservazione.

Nel leggere la nostra Costituzione, si rimane impressionati da due cose:
·        dalla lingua, un italiano fluido che non ha nulla a che vedere con la lingua dei burocrati.
·        dai principi elevatissimi ai quali il testo è ispirato.
È stata scritta con tale passione ed è venuta fuori un'opera di poesia.
È un bellissimo esempio di come dovrebbero essere scritte le leggi: in modo chiaro, lineare, appropriato, perfettamente comprensibile, e pure elegante. Perché la lingua italiana è così, quando uno la sa usare.
Qualcuno vuol trasformare un testo poetico in un ….. obbrobrio. Basti questo esempio: ora l’art. 70 della Costituzione è composto di 9 parole: “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”. Se la riforma costituzionale dovesse passare, lo stesso articolo sarà scritto con 440 parole (PROVATE A SPIEGARLO AI VOSTRI BAMBINI).


Il testo della Costituzione entrata in vigore nel 1948 è stato il frutto di un intenso lavoro ed è considerato, anche stilisticamente, un capolavoro.
Nella riforma della Costituzione, non viene rispettato il carattere di fondo della Costituzione del 1948, che mirava a stabilire principi generali, in forma chiara e sintetica. L’elegante lingua italiana dei padri costituenti, con le sue parole semplici e profonde, viene sostituita da un linguaggio nevrotico e tecnico, scandito dai rinvii ai commi (sembra simile ad un regolamento di condominio). Nella riforma, la scrittura oscura e contorta è profondamente antidemocratica.
 È vero: un'opera d'arte col tempo necessità di piccoli interventi di restauro. Ma sbaglia, chi nel restaurare, osa snaturare il senso dell'opera. Un restauro sbagliato può pregiudicare la vita dell'opera d’arte.
 E vero: nella stessa Costituzione è prevista la possibilità di revisioni, ma le modifiche che vogliono approvare, sarebbero come pensare di trasformare l’arena di Verona in un campo  di calcio.
 Ma la Costituzione ha davvero bisogno di un restauro cosi estremo? Siamo certi che il problema sia nelle due camere (camera e senato) e non nei politici che le occupano (molti dei quali sono senza lealtà, senso civico, disciplina, onore, rispetto)? Questa Costituzione va difesa per difendere ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che saremo. Prima di manomettere la Costituzione, è meglio riflettere sul suo significato e valore, che è costante e inviolabile.
Il vero problema non è nella Costituzione, ma negli uomini, perché «uomini cattivi possono corrompere la migliore delle costituzioni e, al contrario, uomini buoni possono far funzionare accettabilmente anche una costituzione difettosa». La nostra è tra le migliori costituzioni al mondo, e altri popoli si sono ispirati a essa, per redigere le loro.

Puoi contare solo su te stesso. Dicendo NO il 4 Dicembre
Chi vuole qualcosa trova la strada, gli altri trovano una scusa

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