PER UNA BUONA SCUOLA CIRCA UNA
CATTIVA MENSA
L’11 Giugno 2010 il Ministero della Salute pubblica
sulla Gazzetta Ufficiale n° 134 “LE LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA
RISTORAZIONE SCOLASTICA” (da ora in poi LINEE), scritto che vanta tra gli
autori dirigenti medici di
varie ASL,un Tecnologo alimentare, medici del Ministero
della Salute, ricercatori
in Scienza dell’alimentazione.
Ebbene “le Linee” muovono dall’esigenza di facilitare, sin dall’infanzia, l’adozione di
abitudini alimentari corrette per la promozione della salute e la prevenzione
delle patologie cronico - degenerative (diabete, malattie cardiovascolari,
obesità, osteoporosi, ecc.) di cui l'alimentazione scorretta è uno dei principali
fattori di rischio.
Nell’introduzione delle LINEE: “I docenti e addetti al servizio,
adeguatamente formati (sui principi dell’alimentazione, sulla importanza dei
sensi nella scelta alimentare, sulle metodologie di comunicazione idonee a
condurre i bambini ad un consumo variato di alimenti), giocano un ruolo di rilievo nel favorire l’arricchimento del
modello alimentare casalingo del bambino di nuovi sapori, gusti ed esperienze
alimentari gestendo, con serenità, le eventuali
difficoltà iniziali di alcuni bambini ad assumere un cibo mai consumato prima o
un gusto non gradito al primo assaggio.
Sinteticamente gli obiettivi possono essere riassunti nei seguenti
punti:
• promozione di abitudini alimentari
corrette
• sicurezza e conformità alle
norme
• appropriatezza in termini di
caratteristiche nutrizionali delle ricette e proposte alimentari, tecnologie di
cottura, derrate utilizzate, ma anche in termini di gradimento sensoriale
•
soddisfazione dell’utenza (bambini e loro familiari).
Nelle LINEE è riportata una tabella dove al
gruppo di alimenti è associata la frequenza di consumo.
Nella tabella, ad esempio si parla di Patate
e non si specifica se consumate come primo piatto, come secondo o come
contorno. Per cui, per quanto siano croccanti, dolci, saporite e ben cucinate, sempre di Patate trattasi.
Stesso discorso valga per piatti quali pasta
al sugo, pasta al pomodoro, sartù di riso, riso al sugo, focaccia di pomodoro.
La monotonia
degli alimenti (patate o primi piatti a base di pomodoro) porta alcuni a rinunciare
al servizio di refezione.
Da pag. 21 delle “LINEE”: I secondi piatti
sono composti da carni bianche e rosse, pesce, salumi, uova, formaggi con
preparazioni adeguate alle fasce di età dei fruitori.
Ciascun pasto deve prevedere inoltre: un
contorno di verdure/ortaggi (patate non più di una volta a settimana e
associate ad un pasto povero di altri carboidrati), pane non addizionato di
grassi e a ridotto contenuto di sale, frutta di stagione di almeno tre tipi diversi
nell’arco della settimana, eventualmente già pronta per il consumo.
Per condimento, sia a crudo che in cottura, va
utilizzato olio extravergine
Nel
Menu’ sopra è specificato “Invernale”. Ebbene i menù proposti dal Comune di
Arzano sono 2.
Perché
la ditta da copia del menù senza la specifica parola invernale, bensi con la
dicitura anno scolastico 2016-2017? Perché si continua a proporre un menù
ampiamente criticato? Perché ad Ottobre si parte col menù Invernale? A partire
da quale data si adotterà il menu’ estivo?
La ristorazione scolastica
assume una particolare importanza per il suo molteplice ruolo, nutrizionale,
educativo e preventivo. Una corretta ed equilibrata alimentazione costituisce
per i bambini in età scolare, e prescolare, un presupposto indispensabile per
uno sviluppo psicofisico ottimale.
La scuola, nei suoi ordini e
gradi, è certamente una sede privilegiata dove favorire lo sviluppo d'abitudini
alimentari equilibrate nei ragazzi in età evolutiva. In questo periodo della
vita i modelli comportamentali sono in fase di sperimentazione e formazione; è
più facile intervenire favorendo il cambiamento di comportamenti alimentari
scorretti e favorire l'acquisizione di corrette abitudini che, se consolidate
nel tempo, si manterranno più facilmente anche in età adulta.
I
ricercatori hanno provato che le patate (il
discorso vale per tutti gli alimenti ripetuti), se consumate in eccesso e
regolarmente, anche quando non sono fritte, sono un alimento rischioso per
tutti, e in particolare per i bambini. Provocano,
infatti, con maggiore probabilità sovrappeso, obesità, diabete, colesterolemia,
eccesso di trigliceridi, insomma disturbi metabolici e cardio-vascolari, e nel
lungo periodo perfino tumori. E non perché contengano chissà quali sostanze, ma
per la qualità del loro amido che le equipara praticamente allo zucchero
bianco.
Ma è
sconsigliato come cibo regolare soprattutto ai bambini, sempre più affetti da
sovrappeso e diabete alimentare. Tanto che le
autorità sanitarie degli Stati Uniti
le hanno vietate nelle mense scolastiche.
Comprendiamo, ma non condividiamo, che si vogliano difendere gli
interessi economici, ma la salute dei (piccoli) cittadini viene prima dei
bilanci di qualsivoglia azienda.
Da un
ente pubblico, specie la Scuola*, ci si attende una posizione profonda, critica
e scientifica.
Il cibo da proporre ai bambini e agli adolescenti deve essere sano,
nutriente e vario. Lo dice la Scienza
modernissima, lo diceva la
Tradizione antica.
E non ha senso sostenere che ai bimbi piace e ne sono ghiotti (almeno
mangiano), e che ad esempio la patata o
la pasta al pomodoro “è buona e si usa da tanto”. (anche lo lo zucchero è “buono” e con ciò? Forse che ai bambini date etti di
miele o zucchero buono? No). Perciò neppure porzioni quotidiane, della stessa
cosa, sono sensate.
N.B. – Nel capitolato d’appalto tra il Comune
di Arzano e la ditta fornitrice del servizio di ristorazione all’ART.19 –
Variazione del Menù alla lettera d) di norma, la variazione del menù, potrà
avvenire in caso di costante non gradimento segnalata da parte dell'utenza.
Con la presente l’utenza, ossia bambini e
loro famigliari, CHIEDONO:
A.
Che le variazione da apportare al menù
rispondano a “LE LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA
RISTORAZIONE SCOLASTICA” pubblicate dal Ministero della salute
B.
Che il menù venga elaborato secondo i
principi di una alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale,
utilizzando anche alimenti tipici (evitando, ove possibile, prodotti impanati).
C.
Che il menù sia vario: la varietà degli
alimenti è fondamentale, in quanto consente l'apporto adeguato dei nutrienti
necessari per una crescita armonica e contribuisce alla diffusione di abitudini alimentari corrette.
D.
Che i menù debbano essere diversi per il
periodo autunno-inverno e primavera-estate. La variabilità del menù per il
pranzo può essere ottenuto con l’uso di prodotti di stagione, con i quali si
possono elaborare ricette sempre diverse, in particolare primi piatti, secondi
e contorni.
E.
Che siano previste sostituzioni di alimenti
per bambini con particolari esigenze cliniche. Le diete speciali riguardano: - intolleranze e allergie (latte,
uovo, ecc.) - celiachia - particolari patologie quali ad esempio diabete, malattie
metaboliche ecc.
F.
Che vengano assicurate anche adeguate
sostituzioni di alimenti correlate a ragioni religiose o culturali. Tali
sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei
genitori.
G. Si chiede
che i pasti, vengano serviti in vaschette termosaldate monouso per
alimenti biodegradabili in conformità alla norma UNI EN 13432:2002, con
coperchio trasparente, cosi da poter visionarne il contenuto. Le attuali in
alluminio, taglienti, sono considerate inadatte.
H.
Di poter visionare copia di certificati o
altre prove documentali in grado di comprovare la rispondenza del prodotto alla
qualità dichiarata o prevista dal contratto.
I.
Di monitorare, tramite periodici sopralluoghi e
assaggi, la qualità e la gradevolezza del pasto somministrato, cosi da partecipare
direttamente al miglioramento del servizio di refezione.
J.
In ultimo si chiede esplicitamente un controllo
del rispetto delle norme igienico-sanitarie riferite sia alla struttura che al
personale addetto alla preparazione ed al confezionamento e che siano garantiti
istituzionalmente controlli sui centri di Cottura nei quali vengono prodotti i
pasti. (poter visionare il c.d. “Autocontrollo" secondo il metodo c.d.
HACCP, previsto per legge).
L’EDUCAZIONE ALIMENTARE NON NUOCE: ABUSATENE!
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