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mercoledì 30 novembre 2016

I soliti sospetti!!

RICEVUTO E PUBBLICATO (con qualche piccolo intervento)
 

Ancora lo stesso film
Lo si dimentica spesso, ma la democrazia è un’invenzione umana. Anche se ne ha la pretesa, non è il sommo bene. Non è il destino dell’uomo, né una necessità. Ha avuto un’origine da qualche parte, ed è destinata ad avere una fine.
È divenuta una parola “fantastica”, che gode di un giudizio positivo resistente a qualsiasi riserva e che proclama addirittura l’impegno ad abrogare il potere. 
La pratica, invero, è più modesta: la democrazia, il potere finisce unicamente per circoscriverlo. Essa viene percepita come la forma di governo più corretta tra tutte, superiore a ogni altra persino moralmente.
La frontiera tra i fertili territori della democrazia e le desolate regioni della non-democrazia, è tracciata più che altro per motivi di comodo.

Basta spandere democrazia dappertutto. Si è esagerato! C’è bisogno di «meno» democrazia.

Da qui il programma, di flettere verso un qualcosa di stampo differente, in cui l’influenza delle elezioni sia ristretta e il potere affidato a una mitica élite eticamente e culturalmente diversa?
La cura è rigorosa, ma è più di tutto politicamente sospetta. Non c’era da immaginarlo in partenza? Ciò nonostante, la parola democrazia è così accattivante che è difficile abbandonarla. Ma le forzature a beneficio di una parte sono all’ordine del giorno dappertutto e c’è pure chi le considera perfettamente democratiche.
Mentre per altri in questo modo si favoriscono i soliti sospetti!

Il finale di partita – tali partite non hanno fine – è tutto da giocare

martedì 29 novembre 2016

Celluloide 1.0!!!




Impressioni di Novembre. Considerazioni sul primo consiglio di istituto



Devo scrivere un libro sull’inutilità dei libri. Ne hanno più di noi e li han letti già. Nessuna garanzia per nessuno.
Sensazioni, chiamiamole Impressioni di Novembre (si, siamo in ritardo pure rispetto al testo della canzone  della PFM) di "già visto", un forma d'alterazione dei ricordi: quello che ho provato è un senso di smarrimento o stordimento. 

Vi è mai capitato di osservare una scena come se fosse dall’alto di un balcone: la scena si svolge attorno a voi, siete all’interno degli accadimenti eppure vi siete librati in aria e guardate il susseguirsi degli eventi con distacco e leggerezza. Sia ben chiaro, le mie sono semplici impressioni, eppure….!  

Niente oggi sembra favorevole: gira il mondo con ostilità (gira il mondo, gira la terra, tutti giù per terra), ogni impressione mi fa debole e sento dentro solo confusione. Ma sarà il tempo, le basse nubi che opprimono, sto’ freddo improvviso (a proposito sto si scrive senza accento, ma nessuno più me lo farà notare!?).
Pensieri opachi mi assediano con la loro azione sudicia. Domani/do(mai) tutto si risanerà. La vita ritornerà gradevole. Ma ora, è dura ... dura come non è stata mai. SIAMO SOLI.
Si perché i pezzi sulla scacchiera erano già posizionati: c’era posto solo per le pedine.
Che sia chiaro, tutto si è svolto in maniera impeccabile e limpida, sotto lo sguardo attento di tutti. Il copione però era già scritto: chi pensava di essere a teatro, ha presto capito di trovarsi in un vecchio cinema di periferia.
Il film è stato girato molto prima e bene, facendo attenzione alla sola forma!
 

Non c’è spazio per l’improvvisazione. C’è bisogno dell’esperienza.
Il miglior consiglio lo dà l’esperienza; peccato che arrivi sempre troppo tardi.
Les jeux sont faits, messieurs.
Ciò che si può affermare senza prove, può essere respinto senza prove.


Viviamo in un mondo, dove la gente non sa che cosa
 vuole e farebbe di tutto pur di ottenerlo