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mercoledì 22 febbraio 2017

Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate l’ignoranza!

Queste sono le parole che non vedevi l’ora di sentire, tu che non vedi l’ora di dissentire. 

Spaziavo nell’infinito (pensavo) a una frase che mi era stata detta: Se hai ragione non bisogna  gridare: il silenzio è il grido più forte.

Sono nato al contrario, un segno, così capisco con più facilità questo mondo storto. 
Da ignorante cerco di insegnare a tutti qualcosa. Se proprio devi sognare, esagera.
Sento che c’è troppo silenzio attorno ai problemi della vera scuola e troppe chiacchiere su quella che molti si ostinano a chiamare “Buona Scuola”. In un periodo di conquiste sociali, molti diritti acquisiti sono messi in discussione in maniera ipocrita, nascosta. Avverto il pericolo che, il percorso della integrazione scolastica stia cambiando.  I bisogni delle persone vengono sempre dopo i bilanci economici e a pagare a caro prezzo questa politica sono soprattutto i soggetti più deboli. Vi sembra giusto? Non è giusto! Non è così che s’investe su un futuro migliore. La qualità della scuola italiana si affina anche migliorando la qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con difficoltà. Occorre lottare, anche e soprattutto nel proprio piccolo, per difendere e far rispettare i diritti all’istruzione degli alunni con bisogni speciali (BES–Bisogni Educativi Speciali). Il presente è gravido dell'avvenire. 


Da un po’ di tempo, cerco di tessere una rete che possa migliorare la partecipazione nella scuola (per adesso è un DISASTRO, ma vado avanti!). Ho imparato dalla mia scarsissima esperienza che l’informazione corretta è fondamentale per creare un rapporto di stima tra insegnanti, studenti e famiglie. Perciò, in questo momento in cui le necessità economiche vengono prima degli individui, vorrei cercare di spiegarvi il meccanismo delle ore di sostegno nelle scuole. Molti hanno scarsa informazione in merito; questo crea pensieri confusi, attese alte e in più c’è il pericolo che proprio chi s’impegna per assicurare una prestazione conveniente (il dirigente scolastico, gli insegnanti) siano visti come degli oppositori. Il criterio che attribuisce le ore alle classi con alunni con disabilità è pessimo e illogico ma va raccontato. Parafrasando De Gregori “CHI CERCA GIUSTIZIA TROVA LA LEGGE”. 

Insomma, se esiste un modo sbagliato di fare qualcosa, qualcuno lo ADOTTERA'.
Per l’integrazione scolastica degli alunni con difficoltà, l’Italia ha norme avanzatissime, che creano attenzione in ambito internazionale; di recente tuttavia, si è riuscito a deformarle per “ottimizzare le spese”, cioè per economizzare sui diritti degli alunni con disabilità.
Il riferimento legislativo principale è il comma 11 dell’art. 19 del Decreto Legge n° 98 del 6 luglio 2011, Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria:L’organico di sostegno è assegnato complessivamente alla scuola…., tenendo conto della previsione del numero di tali alunni in ragione della media di un docente ogni due alunni disabili; la scuola provvede ad assicurare la necessaria  azione  didattica  e  di integrazione per i singoli alunni  disabili,  usufruendo  tanto  dei docenti  di  sostegno  che  dei docenti  di  classe".
N.B.: NON E' UNA DISPOSIZIONE SCOLASTICA, MA ECONOMICA. 
In pochi punti. 1) Ogni anno le scuole richiedono, agli Uffici Scolastici Provinciali, le ore di sostegno necessarie per l’integrazione scolastica degli alunni, che si ricavano dai vari Piani Educativi Individualizzati (PEI) redatti per ogni alunno con difficoltà. 2) Gli Uffici Scolastici Provinciali, inoltrano le richieste agli Uffici Scolastici Regionali che,  valutatele, concedono il personale di sostegno (un docente ogni due alunni). 3) Gli Uffici Scolastici Regionali, al di la degli alunni con difficoltà, li assegnano senza rispettare il rapporto previsto dalla normativa. PER LO STATO, VUOL DIRE RISPARMIARE DENARO. 4) Di conseguenza, gli Uffici Scolastici Regionali consegnano agli Uffici Scolastici Provinciali un numero, quasi sempre insufficiente, di posti di sostegno. 5) Gli Uffici Scolastici Provinciali, a loro volta, dividono le ore complessive, assegnandole alle varie scuole, non ai singoli alunni. 6) Le scuole quindi ricevono un numero di posti di sostegno assegnati in base ad una percentuale numerica e non corrispondenti ai bisogni effettivi. 7) Dopo il Dirigente  assegna le ore  di sostegno ai vari alunni, valutando gravità e  contesto. 8) Con un monte ore insufficiente, ad ogni alunno vengono assegnate meno ore del necessario per attuare un buon progetto scolastico.

Insomma, viene fuori un quadro drammatico. Di una ignoranza enciclopedica

Con la carenza di personale specializzato nessun progetto serio potrà mai essere realizzato. 
Qualcuno obietterà che questo è un punto di vista personale condizionato dal mio modo di vedere la realtà. Contestazione logica.
GUAI A CHI NON HA MAI TORTO; NON HA MAI RAGIONE.
Questo so, questo appare in superficie. Sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze.


Ne so davvero poco, ma a parlare di ciò che non si conosce, si finisce con l’impararlo.

Tutti vogliono risparmiare e pagherebbero qualunque prezzo pur di riuscirci!

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