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martedì 28 febbraio 2017

H2O. Ho 2 Opzioni. Scelgo la terza!

Non c'è niente di più profondo di ciò che appare in superficie.

Quelli, la raccontano in un modo. Questi dicono il contrario.

Perciò non credo a quelli là, né credo a questi qua.

Tu vuoi da me la VERITA'?

La verità non è là. La verità non è qua.

Né là qua, ma nell'acqua.


Adesso si capisce perchè e meglio non entrare in macchina nel cortile della scuola.

Mi affido alla china, non mi chino!

Scrivo. Mi esercito. Tranquilli non mi iscrivo in nessun esercito!


Non c’è niente di speciale nella scrittura. Chi scrive lo fa per sentirsi libero. Devi solo sederti davanti al computer e iniziare a tormentarti. Però è molto faticoso. Bisogna leggere un intero libro per scrivere una pagina. Niente è più facile che lo scrivere difficile. Va aggiunto che chi scrive è chi più di chiunque altro ha difficoltà a scrivere.

Una cosa è certa. Bisogna il più possibile scrivere come si parla, e non troppo parlare come si scrive. Ma quelli che scrivono come parlano, pur parlando molto bene, scrivono male. Ma ha i suoi vantaggi.  Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.  Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli.

Scrivere è trascrivere. Anche quando inventa, uno scrittore trascrive storie e cose di cui la vita lo ha reso partecipe: senza certi volti, certi eventi grandi o minimi, certi personaggi, certe luci, certe ombre, certi paesaggi, certi momenti di felicità e disperazione, tante pagine non sarebbero nate. E' una ricerca continua. Cercando la parola si trovano i pensieri. Se conosci bene l’argomento le parole verranno. Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto. Inoltre è preferibile il ridicolo di scrivere qualcosa, al ridicolo di non scriverne! Ci fu un tempo in cui le bestie parlavano, oggi scrivono. Niente insegna a scrivere bene quanto acoltare i cattivi pensieri. Tutto il mio scrivere è un prestare orecchio.
Spesso sono precoce. Scrivo prima di conoscere bene le storie. E infatti spesso scrivo e mi chiedo: ma che ......cosa ho scritto? 
Ma la scrittura è l'ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità. 
Scrivo del presente e del passato. Non ho bisogno di scrivere in merito al futuro. Sono convinto che il presente è gia abbastanza inquietante. 
Scrivere permette di annotare le proprie memorie. Basta parlare male di tutti tranne di se stessi! E' facile scrivere i propri ricordi quando si ha cattiva memoria. D'altronde un cretino può scrivere un saggio, ma non viceversa! L'arte dello scrivere consiste nel saper mentire!

E poi ci sono i doppi sensi....La cosa stupenda del doppio senso: può significare solo una cosa!!!! 

venerdì 24 febbraio 2017

I sindacati hanno la loro parte di responsabilità!


GUIDA ALLE ASSEMBLEE SINDACALI

La norma principale che regola la fruizione delle assemblee sindacali è l'art. 8 del CCNL vigente.
Caratteristiche delle assemblee sindacali svolte in orario di lavoro
  • ogni dipendente può fruire di max n. 10 ore per ciascun anno scolastico
  • si svolgono all'inizio o, di norma, al termine delle attività didattiche giornaliere di ogni scuola interessata all'assemblea
  • l'assemblea può avere durata massima di 2 ore.
L’assemblea può essere convocata per soli docenti; solo personale ATA; tutti i lavoratori della scuola.
In quali orari
in orario di lavoro; fuori orario; in orario di attività funzionali all’insegnamento (riunioni,corsi).
Il Dirigente Scolastico diffonde la comunicazione presso l'istituzione scolastica, comprese eventuali sezioni staccate, succursali e coordinate, e chiede al personale interessato, con orario di servizio coincidente con l'orario dell'assemblea, di presentare la domanda scritta individuale di partecipazione all'assemblea. La comunicazione va resa obbligatoriamente entro il limite stabilito con apposita circolare dal Dirigente al fine di permettere l'organizzazione dell'orario per quella giornata. La comunicazione è irrevocabile, in quanto vengono avvisate le famiglie dell'eventuale cambio di orario per quella giornata.

L'art. 8 del CCNL - ART. 8 - ASSEMBLEE
(art. 13 CCNL del 1995 e art.13 del CCNL II° biennio 15-3-2001)
1. I dipendenti hanno diritto a partecipare, durante l'orario di lavoro, ad assemblee sindacali, in idonei locali sul luogo di lavoro concordati con la parte datoriale pubblica, per n. 10 ore pro capite in ciascun anno scolastico, senza decurtazione della retribuzione. .....Omissis...
4. Le assemblee coincidenti con l'orario di lezione si svolgono all'inizio o, di norma, al termine delle attività didattiche giornaliere di ogni scuola interessata all'assemblea. Le assemblee del personale ATA possono svolgersi in orario non coincidente con quello delle assemblee del personale docente, comprese le ore intermedie del servizio scolastico.
5. Negli istituti di educazione, le assemblee possono svolgersi in orario diverso da quello previsto dal comma precedente, secondo le modalità stabilite con le procedure di cui all'art.6 e con il vincolo di osservanza del minor disagio possibile per gli alunni.
6. Ciascuna assemblea può avere una durata massima di 2 ore ..
Il dirigente scolastico: a) per le assemblee in cui è coinvolto anche il personale docente sospende le attività didattiche delle sole classi, o sezioni di scuola dell'infanzia, i cui docenti hanno dichiarato di partecipare all'assemblea, avvertendo le famiglie interessate e disponendo gli eventuali adattamenti di orario, per le sole ore coincidenti con quelle dell'assemblea, del personale che presta regolare servizio;

b) per le assemblee in cui è coinvolto anche il personale ATA, se la partecipazione è totale, stabilirà, con la contrattazione d'istituto, la quota e i nominativi del personale tenuto ad assicurare i servizi essenziali relativi alla vigilanza degli ingressi alla scuola, al centralino e ad altre attività indifferibili coincidenti con l'assemblea sindacale.

La scuola sa come funziona tutto il meccanismo.


VERITA' SUPPOSTE

Ho chiesto spiegazioni su come funzionava questo tipo di assemblea (abbiate pazienza ...ho poca esperienza...). Mi è stato detto che tutti avevano aderito e che chi non aveva firmato il foglio aveva dato adesione verbale (adesione verbale?). A quel punto faccio presente (barando, nel mio stile) che non tutti avevano dato adesione e noto un lieve irrigidimento (body language).

Vi ricordo che l'assemblea sindacale non è obbligatoria.

Qualche giorno fa c'era la riunione e io, da bravo soldatino, alle 8 sono lì. Alla faccia dell'adesione: sono quattro gatti (lo stesso numero dei lettori del blog, che saluto: Miao!), che un po' aumentano nel corso della mattina, ma di poco. Gesù!

Mi hanno detto che in pratica, quando l'assemblea si svolge a scuola, si usa sospendere tutto per tutti per non dover pensare a sostituzioni per le ore di classi che avrebbero magari una lezione sì è una no. (fare l'assemblea alla fine dell'orario di lavoro? No? NO!)

Gli orari sono decisi dal sindacato e le decisioni del sindacato sono INSINDACABILI!!!

Sorgono le seguenti domande: ma alle persone che nel sindacato hanno potere decisionale, non è mai venuta in mente che cosi facendo (in pieno diritto, senza dubbio) si creano disagi alla comunità, fatta di lavoratori che forse sono iscritti ad  altro sindacato, ma verso i quali si dovrebbe essere solidali. Inoltre, credete che fare assemblea nelle prime due ore della giornata lavorativa sia la soluzione migliore? Credete sia un caso che il numero delle assenze aumenti in corrispondenza delle assemblee? La scuola pubblica è patrimonio di tutti, non appannaggio del sindacato. 

E' potente il sindacato. Di questo passo finirà a capo del ministero.

Lo ha già fatto. E mentendo spudoratamente.

mercoledì 22 febbraio 2017

Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate l’ignoranza!

Queste sono le parole che non vedevi l’ora di sentire, tu che non vedi l’ora di dissentire. 

Spaziavo nell’infinito (pensavo) a una frase che mi era stata detta: Se hai ragione non bisogna  gridare: il silenzio è il grido più forte.

Sono nato al contrario, un segno, così capisco con più facilità questo mondo storto. 
Da ignorante cerco di insegnare a tutti qualcosa. Se proprio devi sognare, esagera.
Sento che c’è troppo silenzio attorno ai problemi della vera scuola e troppe chiacchiere su quella che molti si ostinano a chiamare “Buona Scuola”. In un periodo di conquiste sociali, molti diritti acquisiti sono messi in discussione in maniera ipocrita, nascosta. Avverto il pericolo che, il percorso della integrazione scolastica stia cambiando.  I bisogni delle persone vengono sempre dopo i bilanci economici e a pagare a caro prezzo questa politica sono soprattutto i soggetti più deboli. Vi sembra giusto? Non è giusto! Non è così che s’investe su un futuro migliore. La qualità della scuola italiana si affina anche migliorando la qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con difficoltà. Occorre lottare, anche e soprattutto nel proprio piccolo, per difendere e far rispettare i diritti all’istruzione degli alunni con bisogni speciali (BES–Bisogni Educativi Speciali). Il presente è gravido dell'avvenire. 


Da un po’ di tempo, cerco di tessere una rete che possa migliorare la partecipazione nella scuola (per adesso è un DISASTRO, ma vado avanti!). Ho imparato dalla mia scarsissima esperienza che l’informazione corretta è fondamentale per creare un rapporto di stima tra insegnanti, studenti e famiglie. Perciò, in questo momento in cui le necessità economiche vengono prima degli individui, vorrei cercare di spiegarvi il meccanismo delle ore di sostegno nelle scuole. Molti hanno scarsa informazione in merito; questo crea pensieri confusi, attese alte e in più c’è il pericolo che proprio chi s’impegna per assicurare una prestazione conveniente (il dirigente scolastico, gli insegnanti) siano visti come degli oppositori. Il criterio che attribuisce le ore alle classi con alunni con disabilità è pessimo e illogico ma va raccontato. Parafrasando De Gregori “CHI CERCA GIUSTIZIA TROVA LA LEGGE”. 

Insomma, se esiste un modo sbagliato di fare qualcosa, qualcuno lo ADOTTERA'.
Per l’integrazione scolastica degli alunni con difficoltà, l’Italia ha norme avanzatissime, che creano attenzione in ambito internazionale; di recente tuttavia, si è riuscito a deformarle per “ottimizzare le spese”, cioè per economizzare sui diritti degli alunni con disabilità.
Il riferimento legislativo principale è il comma 11 dell’art. 19 del Decreto Legge n° 98 del 6 luglio 2011, Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria:L’organico di sostegno è assegnato complessivamente alla scuola…., tenendo conto della previsione del numero di tali alunni in ragione della media di un docente ogni due alunni disabili; la scuola provvede ad assicurare la necessaria  azione  didattica  e  di integrazione per i singoli alunni  disabili,  usufruendo  tanto  dei docenti  di  sostegno  che  dei docenti  di  classe".
N.B.: NON E' UNA DISPOSIZIONE SCOLASTICA, MA ECONOMICA. 
In pochi punti. 1) Ogni anno le scuole richiedono, agli Uffici Scolastici Provinciali, le ore di sostegno necessarie per l’integrazione scolastica degli alunni, che si ricavano dai vari Piani Educativi Individualizzati (PEI) redatti per ogni alunno con difficoltà. 2) Gli Uffici Scolastici Provinciali, inoltrano le richieste agli Uffici Scolastici Regionali che,  valutatele, concedono il personale di sostegno (un docente ogni due alunni). 3) Gli Uffici Scolastici Regionali, al di la degli alunni con difficoltà, li assegnano senza rispettare il rapporto previsto dalla normativa. PER LO STATO, VUOL DIRE RISPARMIARE DENARO. 4) Di conseguenza, gli Uffici Scolastici Regionali consegnano agli Uffici Scolastici Provinciali un numero, quasi sempre insufficiente, di posti di sostegno. 5) Gli Uffici Scolastici Provinciali, a loro volta, dividono le ore complessive, assegnandole alle varie scuole, non ai singoli alunni. 6) Le scuole quindi ricevono un numero di posti di sostegno assegnati in base ad una percentuale numerica e non corrispondenti ai bisogni effettivi. 7) Dopo il Dirigente  assegna le ore  di sostegno ai vari alunni, valutando gravità e  contesto. 8) Con un monte ore insufficiente, ad ogni alunno vengono assegnate meno ore del necessario per attuare un buon progetto scolastico.

Insomma, viene fuori un quadro drammatico. Di una ignoranza enciclopedica

Con la carenza di personale specializzato nessun progetto serio potrà mai essere realizzato. 
Qualcuno obietterà che questo è un punto di vista personale condizionato dal mio modo di vedere la realtà. Contestazione logica.
GUAI A CHI NON HA MAI TORTO; NON HA MAI RAGIONE.
Questo so, questo appare in superficie. Sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze.


Ne so davvero poco, ma a parlare di ciò che non si conosce, si finisce con l’impararlo.

Tutti vogliono risparmiare e pagherebbero qualunque prezzo pur di riuscirci!