Un bambino innocente: "Ehi, guardate! Il Re è nudo!".
(Chissà se metteranno dei vestiti al Re o attaccheranno il comportamento innocente del bambino).
In molte scuole è ormai puntuale la richiesta ai genitori del “contributo volontario”, talvolta
mascherato e confuso insieme all’assicurazione della scuola. Sono lecite queste richieste?
Cerchiamo di fare chiarezza e dare ai genitori interessati alla
scuola pubblica strumenti per favorire la trasparenza su questi argomenti.
Il contributo dei
genitori alle scuole è normato in modo preciso da leggi e circolari; il Ministero
è infatti intervenuto più volte di fronte alle numerose violazioni: alcune scuole
tendono a far passare il contributo come obbligatorio legandolo alle iscrizioni
o a “mascherarlo” nei contributi dovuti per l’assicurazione ecc.
In realtà la scuola
dell’obbligo è gratuita in base alla Costituzione: i genitori già pagano la scuola
attraverso la tassazione generale e dunque ogni altro versamento alla scuola è
tassativamente
volontario. E le Istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di
rispettare la normativa vigente: Legge 2 aprile 2007, n. 40 Art. 13;
Nota MIUR 1007 del 28/4/2011; Nota del MIUR n. 312 del 20/3/2012; Nota MIUR 593
del 7/3/2013.
Ma quali sono le
principali prescrizioni da rispettare?
1.0) La scuola può richiedere le iscrizioni per le classi successive alla
classe di esordio (prima elementare, prima media)?
No; l'iscrizione alle classi successive alla prima è un atto
d'ufficio. Chiedere ogni anno l’iscrizione “significa gravare la famiglia di adempimenti assolutamente inutili,
che mal si conciliano con l’iniziativa del Ministero delle iscrizioni
on-line, proprio
al fine di semplificare gli oneri a carico dei genitori e del personale di segreteria
ottenendo considerevoli risparmi di spesa”
(Nota MIUR n. 593. Del 7/3/2013). Ma molti genitori sono ormai convinti che
ogni anno ci sia una quota di iscrizione obbligatoria da pagare.
1.1) Se le
iscrizioni alle classi prime sono on line, perché la scuola chiede di “confermare”
l'iscrizione presso le segreterie?
E' una modalità
non corretta, che fa sprecare tempo e carta, con l'unico scopo di chiedere ai
genitori di versare il contributo; in realtà, dopo aver effettuato l'iscrizione
on line, non sussiste più alcun obbligo da parte delle famiglie, ad esclusione
delle scuole dell'infanzia: le iscrizioni sono effettuate esclusivamente ON LINE per tutte le classi iniziali della scuola primaria, secondaria
di primo grado e secondaria di secondo grado statali. (CM
n. 22, del 21/12/2015).
1.2) Qual è il modo corretto con cui
le scuole dovrebbero rivolgersi ai genitori per acquisire il contributo
volontario? “Non attraverso
comportamenti poco trasparenti, bensì facendo leva sullo spirito di
collaborazione e di partecipazione delle famiglie” (Nota MIUR n. 593, del 7/3/2013).
Le coperture assicurative "Infortuni" e "Responsabilità Civile", prevedono un premio annuale pro-capite per alunno non inferiore a 6,00 € e non superiore a 6,50 €. Quindi 3,50/4,00 € sono di contributi volontari. I contributi scolastici sono finalizzati all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa ( DL. 40/2007 Legge Bersani).
1.3) Ma il contributo volontario versato, può essere detratto dalle tasse?
Tutti i contributi volontari versati alle scuole durante l'arco dell'anno scolastico, possono essere detratti dalle persone fisiche nella misura del 19%, purché venga conservata ricevuta del versamento e nella causale sia stata specificata la seguente dicitura: erogazione liberale per (almeno una delle seguenti motivazioni) innovazione tecnologica; ampliamento dell'offerta formativa; edilizia scolastica. Spesso le scuole, non forniscono questa indicazione. Così il contributo pagato non può essere nemmeno detratto dalle tasse.
1.3) Ma il contributo volontario versato, può essere detratto dalle tasse?
Tutti i contributi volontari versati alle scuole durante l'arco dell'anno scolastico, possono essere detratti dalle persone fisiche nella misura del 19%, purché venga conservata ricevuta del versamento e nella causale sia stata specificata la seguente dicitura: erogazione liberale per (almeno una delle seguenti motivazioni) innovazione tecnologica; ampliamento dell'offerta formativa; edilizia scolastica. Spesso le scuole, non forniscono questa indicazione. Così il contributo pagato non può essere nemmeno detratto dalle tasse.
1.4) Le scuole
possono chiedere il versamento di contributi obbligatori alle famiglie?
NO. I contributi
devono essere esclusivamente volontari e i comportamenti delle scuole che
tendessero a presentare il contributo come obbligatorio e/o connesso all’atto
dell’iscrizione “si configurano come vere e proprie lesioni al diritto
allo studio costituzionalmente garantito” e “per i
soggetti che sono responsabili della gestione, come una violazione dei propri doveri d’ufficio” (Nota MIUR n. 593, del
7/3/2013). Bisogna sempre controllare la causale sui conti correnti forniti dalle scuole (a me il bollettino viene consegnato, sempre in bianco!).
P.S. - "I genitori sono sempre gli ultimi a sapere le cose".
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