Sono grato a tutte quelle persone che mi hanno detto NO.
E’ grazie a loro che sono quel che sono.
E’ grazie a loro che sono quel che sono.
Albert Einstein
I genitori oggi sono in grandi difficoltà. Si sta completamente alterando e trasformando la differenza generazionale.
Quali sono le due angosce dominanti dei genitori contemporanei, dei trentenni, dei quarantenni di oggi. Sono angosce nuove, che non esistevano quando ero piccolo, nella generazione dei miei genitori.
L’angoscia prevalente dei genitori moderni è quella di essere sufficientemente amati dai loro figli.
Si tratta di un’anomalia; è il figlio che vuole essere amato dai genitori.
In passato, di fronte a un padre che non c’era mai, che lavorava tutto il giorno, dalla mattina alla sera, i bambini si chiedevano: «Ma io conto qualcosa per lui?» È il figlio che s’interroga ed è giusto che s’interroghi. Adesso invece sono i genitori che s’interrogano: mi ama? mi vuol bene? E questa è un’angoscia che interrompe il gesto educativo. Perché per essere amabile devo dire sempre «sì!» È chiaro che è sempre più difficile dire «no!» perché si diventa meno amabili agli occhi dei propri figli...
In passato, di fronte a un padre che non c’era mai, che lavorava tutto il giorno, dalla mattina alla sera, i bambini si chiedevano: «Ma io conto qualcosa per lui?» È il figlio che s’interroga ed è giusto che s’interroghi. Adesso invece sono i genitori che s’interrogano: mi ama? mi vuol bene? E questa è un’angoscia che interrompe il gesto educativo. Perché per essere amabile devo dire sempre «sì!» È chiaro che è sempre più difficile dire «no!» perché si diventa meno amabili agli occhi dei propri figli...
La seconda angoscia, che ha ormai raggiunto livelli inquietanti, è l’angoscia legata al risultato.
I genitori oggi sono sempre più assillati dalla capacità dei loro figli. Appena il figlio incontra un ostacolo nel suo percorso si rompe il patto generazionale, per esempio quello tra i genitori e gli insegnanti... Si accusano gli insegnanti di non capire le qualità del proprio figlio, oppure gli si fa cambiare scuola alla prima difficoltà scolastica!
Questo è la vanità dei genitori per cui non è più il bambino che si adatta ai ritmi della famiglia, al funzionamento del mondo, ma è il mondo che va modellato sul capriccio del bambino. Il nostro tempo è il tempo del bambino venerato, di cui in Caro diario Nanni Moretti ci ha dato un ritratto memorabile. Ricordate? Bambini che tiranneggiavano gli adulti e li costringevano a fare i versi degli animali al telefono...
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